Le fate inquietanti: ANDREA FIORINO

Andrea Fiorino nasce ad Augusta, provincia di Siracusa, il primo settembre del 1990.  Dopo aver studiato per 5 anni rilievo e catalogazione dei beni culturali, si è cimentato in un iter più artistico: un corso di grafica d’arte all’Accademia di Brera.

 

Nel 2010 fonda Start from here – Illustrations, un collettivo di giovani artisti che crea opere eclettiche realizzate sia a mano sia mediante l’uso di strumenti multimediali. Tra i loro diversi lavori si possono trovare iconografie che spaziano dal mondo della moda all’ambito dell’eros e persino dell’iconografia cristiana (il tutto reso in maniera particolare e mai banale grazie a schizzi, scarabocchi, tagli, incisioni, pennellate di colore e molto altro).

 

 

Da Siracusa a Milano è una bella distanza. Quali ragioni ti hanno portato in questa nebbiosa città?

Mi ha spinto la voglia di ripartire da zero, la voglia di far conoscere me e la mia creatività. Milano è una città dinamica e attiva, per adesso mi sta dando molto, una citta non si sceglie, ma vieni scelto. Milano è una tappa che avevo stabilito da tempo .

 

Sulla tua pagina di Facebook si possono trovare diversi album di artisti nell’ambito della fotografia e dell’arte figurativa. Sono le tue maggiori fonti di ispirazione o ne hai anche altre?

La pagina facebook “Start From Here” viene gestita da me e Lucretia Curtis, insieme scegliamo le foto e gli artisti da pubblicare nella pagina. Gli artisti a cui mi ispiro sono: Kiki Smith, Kara Walker, Marlene Dumas.

 

 

Cosa ti porta a scegliere quella data tecnica per un’opera piuttosto che un’altra?

Cambio molto, anche le mie tecniche cambiano dipende da cosa ho in mente, mi piace sperimentare e lavorare con ogni cosa. La scelta di una determinata tecnica viene da sé, la decido al momento, basandomi sull’idea che ho, l’intero lavoro è già creato nella mia testa, diciamo che la parte più divertente sta nella mente dove riesci a creare miriadi di combinazioni, il difficile e a volte il più noioso è la parte pratica poiché tutto quello che ti serve sta nella tua testa: immagini colore e segni, è tutto lì pronto e non sporchi mobili o tappeti. Puoi farlo e rifarlo ad ogni ora del giorno anche quando sei in metro; le idee migliori le ho avute quasi sempre sui mezzi pubblici, poiché anche lì vi sono piccole stranezze che attirano la mia curiosità, o anche mentre passeggio in centro mi capita spesso di immaginare cose che poi riporto nei miei lavori.

 

Una cosa che mi ha colpito molto dei tuoi collage è che sembra quasi tu voglia sfigurare o addirittura “denaturare” il soggetto della foto su cui applichi il segno grafico.  C’è un motivo? Come è nata questa idea?

Le “modificazioni “ su foto sono state il mio punto d’inizio, ho sempre cercato denaturalizzare il soggetto e cercarne di nuovi, come se fossi un bambino alle prese con dei pennarelli colorati.  A volte un foglio bianco può sembrare spaventoso. Almeno per quanto mi riguarda, un foglio bianco o una tela o qualsiasi altro supporto totalmente vuoto mi spaventa e affascina allo stesso tempo.

 

 

In molte illustrazioni si parte dal tema di fondo della moda per arrivare a concetti più ampi e intimistici. E’ una scelta puramente estetica o vuoi comunicare qualcosa di più profondo?

Mi ha sempre incuriosito la moda. Sono un esteta mi piacciono gli equilibri, gli accostamenti di colore mi devono far vibrare qualcosa dentro. Non sono un vero e proprio illustratore, il mio modo di lavorare è: Essenziale – Sporco – Grezzo – Sfacciato – Pulito.

 

Rappresenti spesso – più o meno velatamente – il tema della sessualità. È un argomento che ti affascina?

Diciamo che negli anni più o meno tutti gli artisti visivi hanno affrontato la sessualità. Io ho un rapporto particolare con questa tematica: mi affascina molto e mi terrorizza. È curiosa la reazione delle persone quando mostro un mio lavoro dove vi è in bella mostra un “genitale” e non ne sembrano infastiditi, ma piuttosto abituati. È divertente.

 

 

Se potessi scegliere, preferiresti continuare a fare opere indipendenti o fare qualche collaborazione? Magari con qualche sito o testata giornalistica.

Sinceramente in questo momento non saprei cosa risponderti, magari entrambe. Dipende dal messaggio e dal concetto che voglio comunicare.

 

Cosa vedi nel prossimo futuro? Qualche nuova tecnica, soggetto o mezzo con cui esprimerti magari…

Nel prossimo futuro vorrei vedere una mia mostra personale .

 

 

Se questo giovane artista vi ha colpito e siete curiosi di sbirciare nel suo ammaliante mondo figurativo, ecco a voi il suo sito dove poter vedere tutte le opere: www.fiorinoandrea.com

 

Intervista a cura di Andrea Tata

 
 
Sabato 29 settembre 2012 @ WOMADE #3
CHIOSTRI di SAN BARNABA
Via San Barnaba 48 – MILANO (P.ta Romana)